giovedì 1 settembre 2016

IACOPINO (PRES. ODG), BASTA O NO CON LE BUGIE DI FEDERICA ANGELI?


4° PUNTATA (le precedenti le potete trovare ai seguenti link  1A PUNTATA, 2a PUNTATA, 3a PUNTATA) –

Siamo sempre in attesa di una presa di posizione da parte del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino sul caso Angeli, soprattutto alla luce della battaglia contro gli “anonimi mafiosi del web”. Oltre agli anonimi, come abbiamo potuto mostrare (seppure in modo sintetico), si aggiungono le menzogne. Un giornalista non può raccontare il falso. Deve assumersi la piena responsabilità di quanto scrive, anche sui social network (la stessa Angeli non ha mancato di cavalcare questa battaglia, che però nel suo caso sembra andare a senso unico, cioè la regola vale per gli altri ma non per lei).  Una delle ultime abnormità , in ordine di tempo, affermata dalla giornalista Federica Angeli, cronista di nera e giudiziaria del quotidiano La Repubblica, ha riguardato la sua onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI, serie VI, n.582) conferita 'motu proprio' da Mattarella il 21 dicembre 2015. Come si vede nella foto qui allegata, Federica Angeli sostiene di aver superato regolarmente tutti i controlli che tale conferimento comporta.

Premesso che le concessioni delle onorificenze hanno luogo il 2 giugno (ricorrenza della fondazione della Repubblica) e il 27 dicembre (ricorrenza della promulgazione della Costituzione), e che soltanto le concessioni attraverso il 'motu proprio' presidenziale possono avvenire in qualunque data, c'è da notare che per il conferimento di qualsiasi onorificenza è necessaria una puntuale verifica di assenza di procedimenti penali in corso o conclusi con sentenza di condanna. Nel caso di Federica Angeli questo non è stato fatto o comunque non è stato tenuto in considerazione da Mattarella perché (e a raccontarlo è la stessa giornalista) alla data del 21 dicembre 2015 risultava (almeno) condannata in primo grado per diffamazione (1) e rinviata a giudizio per aver diffamato a mezzo stampa l'ex-vicecapo del Viminale (dott. Nicola Izzo) (2).

I post su Facebook ancora non sono stati cancellati e sono reperibili ai seguenti puntatori:
(1) https://it-it.facebook.com/AngeliFederica/posts/1004868796238508
(2) https://it-it.facebook.com/AngeliFederica/posts/996633187062069

Sempre in termini di verità, poiché la giornalista dovrebbe conoscere cosa vuol dire essere 'indagati', confermiamo che Federica Angeli è appunto indagata per gravi reati oltre quello di diffamazione (p.es. ex artt. 595 e 612 c.p. nel procedimento penale 10xxx/15 del P.M. M.N. con elezione di domicilio del 24 aprile 2015). Tutto quanto sopra nel rispetto del diritto di cronaca nei confronti dei lettori e dei cittadini tutti di fronte a notizie di rilevanza pubblica, soprattutto se si è costruita un’immagine di simbolo della legalità, che passa prima di tutto dalla verità.

Attendiamo fiduciosi un’espressione da parte di Enzo Iacopino.

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