venerdì 31 luglio 2015

OSTIA, "SPIAGGIA LIBERA -SPQR", LIBERA-MENTE ANTIMAFIOSA

Abbiamo parlato l’anno scorso dell’associazione antimafia Libera. Abbiamo parlato in particolare dell’assenza di un loro impegno in questi anni ad Ostia circa “nomi e numeri” contro le mafie, spiegando le ragioni per cui, ad esempio, non si fossero mai interessati del Porto di Roma ("Dal Porto di Ostia a Unipol passando per Mps"), salito alla ribalta delle cronache proprio ieri con l’arresto del patròn del porto, Mauro Balini e di altre persone. Ci siamo di nuovo interessati a Libera l’anno scorso anche per un altro fatto di cronaca che ha riguardato il Faber Beach ("Faber Beach, storia di ordinaria illegalità ad Ostia e  Ostia, Faber Beach: la Libera Antimafia di Johnny Stecchino"), capitolo chiusosi con le imbarazzanti dichiarazioni di Davide Pati, Responsabile Beni Confiscati di Libera, direzione Nazionale, che non sapeva nemmeno se il Faber fosse confiscato o sequestrato ("Libera, Faber Beach: confiscato? Sequestrato? Per Mafia? No, si, boh... non lo so").
Nel frattempo Libera, insieme alla UISP, riesce a prendere in affidamento la spiaggia ex-Amanusa, che non era in odore di Mafia, contrariamente a quanto da loro affermato.  Addirittura la coop. Roy’s,  che aveva vinto il bando e gestito la spiaggia fino ad allora, è stata oggetto di basse insinuazioni e accuse da parte del responsabile di Libera, Marco Genovese, secondo il quale addirittura veniva negata “l'acqua pubblica alla clientela” e si operava  “ristorazione abusiva”.
La coop. Roy’s, pur essendo arrivata prima nel bando, ha perduto la gestione dell’Amanusa per una multa di 400 euro che era stata indultata (la Coop. Roy’s era arrivata terza nel bando precedente, bloccato in autotutela dall’ex Presidente del Municipio X, Andrea Tassone, arrestato per Mafia Capitale).
L’affidamento della spiaggia libera più bella di Ostia è andata proprio a Libera-UISP.  Inaugurata la stagione in pompa magna con tutte le istituzioni, compreso l’Assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, Libera incappa “nei controlli condotti ad Ostia dalle forze dell’ordine nei chioschi delle spiagge pubbliche. A occuparsene sono stati gli agenti del Commissariato Lido mentre il chiosco La Cayenne è stato ispezionato dai Carabinieri, presenti anche i tecnici dell’Ufficio d’Igiene e della Sicurezza sui luoghi di lavoro. La nota diramata dalla Questura informa che “in esito ai controlli effettuati risultano identificati 17 lavoratori, riscontrate 9 violazioni ed elevate sanzioni amministrative per un totale di euro 27.662 in ordine a svariate infrazioni/inadempienze tra cui si registrano: mancanza dei requisiti strutturali, inidoneità dei luoghi di lavoro, mancanza nomina medico competente, mancata corretta applicazione del piano di autocontrollo aziendale, violazione circa irregolarità delle superfici di somministrazioni, mancate emissioni di scontrini fiscali" (da Il Messaggero, Ostia-Litorale, pag. 41 - di Giulio Mancini).

Insomma, Libera-mente antimafia.

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