sabato 20 dicembre 2014

A OSTIA NON C’E’ LA MAFIA, MA SOLO UNA GRANDE FAMIGLIA

A Ostia non c'è la mafia ma solo una grande famiglia. Dalle recenti indagini della Procura di Roma, scopriamo che per Mauro Balini, patròn del porto di Ostia, l'ex-narcotrafficante Cleto Di Maria è più che un fratello e che Andrea Tassone, presidente del X Municipio, chiama 'cugino' un povero disgraziato di Acilia che ha perso il lavoro. Non importa che a Balini vengano attribuite "interessenze inquietanti con ambienti malavitosi”. Non importa che Tassone venga intercettato mentre chiede aiuto a Salvatore Buzzi, tramite Fabrizio Testa (entrambi legati a Massimo Carminati, e accusati di associazione mafiosa), per risolvere un problema del 'cugino' e non importa che i due, a seguire, commentino "lo sai il proverbio della mucca? se la mucca non mangia non può essere munta". Non importa perché sono cose loro, di famiglia, non cose nostre. In fondo anche Fasciani, il potente boss di Ostia, è in realtà solo zio Carmine.
Tassone vuole per il 'cugino' un posto da spazzino da 350 euro al mese, una miseria. Più generoso Balini, che a Cleto Di Maria non solo ha affidato la gestione del bar sulla sua spiaggia (con concessione rinnovata dalla giunta Tassone fino al 2020) ma gli ha anche ritagliato un importante ruolo nell'attività di sorveglianza del Porto di Roma nonostante dentro il Porto ci siano le postazioni dei Carabinieri, della Polizia, della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto.
Tassone e Balini a loro volta sono amici, lo ha dichiarato lo stesso Tassone. Dunque, per la proprietà transitiva, vista l'amicizia di Balini con Fabio Giordani (detto 'Cappottino'), fratello di Roberto (detto 'Cappottone'), e con Mario Corti, anche Tassone è ‘amico’ loro. Corti, almeno così sostiene la Procura, ha anche rapporti con i fratelli Triassi. Il genero di Vito, uno dei due fratelli, un certo Manuel Sannino, ha gestito almeno per un anno un tratto di spiaggia sul Lungomare Paolo Toscanelli, formalmente in concessione ad un istituto religioso di suore, pardòn 'sorelle'. Un bell'intreccio, perché le furbe sorelle hanno fatto entrare i fratelli Triassi nella gestione della spiaggia tramite una scrittura privata con la quale alla ditta del genero di Vito hanno concesso la possibilità di noleggiare alcune attrezzature per 'consentirgli di rientrare delle spese'. Pecunia non olet figuriamoci se è benedetta. La storia della grande famiglia potrebbe proseguire, passando dal fratello dormiente Aldo Papalini, oggi agli arresti ed ex-direttore dell'Ufficio Tecnico del X Municipio, a Francesco D'Agati detto zio Ciccio o “zu Ciccio”, oppure al fatto che i fratelli Triassi siano coniugati con due sorelle, figlie di Santo Caldarella, detto il 'Monaco'. Tutto in famiglia, tutto benedetto.
Dunque, se Tassone prende come proprio collaboratore un certo Francesco Viglioglia, ex-consigliere PSI degli anni '90, senza alcun atto amministrativo che lo giustifichi, l'unica spiegazione plausibile deve essere che Viglioglia è uno dei parenti di Tassone in Italia perché, almeno così dice Tassone, i 'veri' cugini stanno tutti all'estero. In Calabria?
Nel Municipio X non c'è la mafia, ma solo una grande famiglia.

mercoledì 17 dicembre 2014

OSTIA, MAFIA: IL METODO BUZZI

Andrea Tassone, presidente del X Municipio, ha prima negato e poi confessato, incastrato dalle intercettazioni, di conoscere Salvatore Buzzi.
Il servizio del TG1 andato in onda il 16 dicembre 2014 alle ore 20:00 su Rai Uno spiega il metodo Buzzi. Aggiungiamo che le intercettazioni sono ben chiare, come la seguente. In data 29 gennaio 2014, a partire dalle 09:00, veniva intercettato un dialogo all’interno degli uffici di via Pomona n.63, tra Salvatore Buzzi, Massimo Carminati e il commercialista Paolo Di Ninno. Dal contesto di questo importantissimo dialogo, emergevano ulteriori conferme tra cui quella che, anche tra gli stessi collaboratori del Buzzi, albergasse la consapevolezza dell’effettivo dominio del Carminati sulle attività delle cooperative. In una conversazione così importante nessuno dei presenti si stupisce quando Salvatore Buzzi dichiara una sua indisponibilità per una certa operazione affermando di avere già un appuntamento, vale a dire quello con Fabrizio Testa per recarsi da Andrea Tassone il venerdì successivo (ndr, - vds RIT 1741-13 Pr 46242-46243-46247). In altre parole, a Buzzi era dedicato il ruolo di procacciare affari che, nella gran parte dei casi, si concretizzavano soprattutto nei luoghi istituzionali dove risulta esser stato più presente. Come accaduto ad Ostia. A dire che ciò sia stato illegale, ci penserà la Procura, resta il fatto che Buzzi ad Ostia ci andava spesso.


Rai Uno TG1 - 16 dicembre 2014, ore 20:00

venerdì 12 dicembre 2014

OSTIA RACCONTATA DAL VERO GIORNALISMO D'INCHIESTA

Ieri l'emittente televisiva LA7 ha mandato in onda una puntata di AnnoUno sui problemi di Ostia. Qui di seguito i servizi del bravissimo giornalista Stefano Bianchi. Basta con le chiacchiere dei giornalisti che hanno definito l'attuale municipio di Ostia "la miglior amministrazione mai vista" ma che in realtà risultano coinvolti negli affari della stessa amministrazione. La "Mafia Capitale" è anche dentro gli organi di stampa. Piero Fierro e Gaetano Pascale, gli ex-poliziotti che denunciarono 10 anni fa i fatti che oggi fanno scalpore, bravissimi tra gli ospiti in studio.

Announo, Cleto Di Maria, il narcotrafficante italo-brasiliano - VIDEO
Il mare di Roma è Ostia e chi ci mette le mani fa un sacco di soldi. Una spiaggia in concessione, qui, vale milioni di euro. Cleto Di Maria, ex autista di Triassi, connesso con la mafia siciliana, da anni gestisce un bar nello stabilimento balneare in concessione a Mauro Balini, direttore del porto. Di Maria è stato condannato per narcotraffico perché beccato in Brasile con 250 chili di cocaina: “Non ho mai trafficato a Roma, solo là”. Ma forse non dice tutta la verità: secondo le indagini quella droga la doveva portare in Italia al porto di Fiumicino.

Announo, la spiaggia di Balini e l’incendio nell’ufficio ambiente del Comune di Ostia - VIDEO
La concessione della spiaggia Hakuna Matata di Ostia, intestata al direttore del porto Mauro Balini, è stata prorogata fino al 2020. Da anni lì ci lavora Cleto Di Maria, condannato per narcotraffico. Nessuno, al Comune, ha controllato la certificazione antimafia del gestore del bar Di Maria. Perché? Stefano Bianchi va a chiedere spiegazioni, senza ottenerle. Una settimana dopo, un incendio divampa nell’ufficio ambiente del Comune: in cenere finiscono alcune pratiche delle concessioni delle spiagge.

OSTIA: NUOVO DIRETTORE DEL MUNICIPIO, VECCHIE OMBRE DI MAFIA
OSTIA, SPIAGGE – IL BANDO DELLE NEBBIE - VIDEO

mercoledì 10 dicembre 2014

MAFIA, TASSONE: UFFICIO DI COLLOCAMENTO?


Saranno stati contenti quelli 'segnalati' da Tassone, Presidente del Municipio X, per un lavoro dentro un'associazione di stampo mafioso, perché Buzzi (secondo la Procura) di questa faceva parte. Tassone prima non conosceva Buzzi, poi lo conosce tanto bene da chiamarlo per collocare suo 'cugino'. Appalti pilotati e poi revocati, 30mila euro per la campagna elettorale 'svaniti'. Un bel presidente, un bell'esempio per i giovani senza lavoro, dove la raccomandazione è tutto e poco importa chi sia il datore. Il fondo la Mafia è la prima azienda in Italia. Tassone ha gli amici che contato. Ha lavorato per Mauro Balini, patron del Porto di Ostia che lui definisce "un grande amico", quello che, sempre per la Procura, si dice abbia "interessenze inquietanti con ambienti malavitosi" cioè partecipazione agli utili di imprese o di un singolo affare in mano alla malavita organizzata. Tassone e Balini non sono indagati, ma questo non vuol dire nulla. Anche Fasciani aveva il suo bel forno per il pane.
Saluti da Paolo Borsellino.

Le sue dichiarazioni a questo LINK

martedì 9 dicembre 2014

OSTIA, MAFIA: TASSONE MENTE, LE INTERCETTAZIONI PARLANO CHIARO

Nelle intercettazioni dei Carabinieri dei ROS, riportate oggi nell'articolo di Repubblica, il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, telefona a Salvatore Buzzi, braccio destro economico di Massimo carminati, ex-NAR ed ex-Banda della Magliana, indagato per associazione mafiosa. Tassone viene dunque smentito dai fatti. Tassone aveva infatti dichiarato: "Buzzi, non so chi sia" appena sei giorni fa. Tassone aveva detto che era tutto regolare, addirittura sostenendo che "il procuratore Pignatone è a conoscenza di tutto" ed invece gli uffici del X Municipio, non Tassone ma la Direzione ambiente e territorio del X Municipio, hanno revocato gli appalti alla Cooperativa Sociale "29 giugno" di Salvatore Buzzi, gli stessi appalti citati nelle intercettazioni per un importo totale di quasi 450mila euro. Non solo, ma è chiaro dalle intercettazioni che esiste sul litorale romano un 'comitato di affari' trasversale, destra e sinistra. Tassone si serve di Fabrizio Testa, ex-presidente del consorzio di Casalpalocco, già condannato ad un anno per gli appalti ENAV e così descritto nell'ordinanza della Procura di Roma: "Fabrizio Franco Testa, organizzatore, testa di ponte della organizzazione nel settore politico e istituzionale, coordina le attività corruttive dell’associazione, si occupa della nomina di persone gradite alla organizzazione in posti chiave della pubblica amministrazione". Più chiaro di così si muore. Anche perché a Casalpalocco i morti e le sparatorie ci sono stati davvero, anche di eccellenza:


20 settembre 2007 
Casalpalocco, via Prassagora
Roberto De Santis detto 'Nasca' e Roberto Giordani detto 'Cappottone' gambizzano Vito Triassi, pregiudicato siciliano legato alla cosca mafiosa dei Cuntrera-Caruana. Arrestati il 5 maggio del 2010 nell'indagine Goodfellas.

10 ottobre 2013
Casalpalocco, via Partenio di Nicea
Sesto Corvini viene ucciso. Patròn delle aree verdi di Casalpalocco, tanti nemici e un grande affare: la discarica di via Niceneto. Un progetto per bonificare la discarica di Casalpalocco che è arrivato a costare circa 5 milioni di euro che avrebbero dovuto pagare le 4.000 famiglie proprietarie delle ville di questa zona. Coinvolto nella vicenda della discarica, Fabrizio Testa.

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In un'altra intercettazione precedente Tassone dice a Buzzi: "Senti una cosa Salvatò io c'ho un piccolo problema, che t'aveva accennato mio cugino.... se...".

B: "E chi è tuo cugino? Non lo conosco".
T: "Ma non ti aveva accennato di un problema... ma noi non ci possiamo vedere un attimo?".
B: "Ti mando Fabrizio oggi?".
T: "Sì se mi mandi Fabrizio glie ne parlo a lui".

Immediatamente dopo, spiegano gli investigatori, Buzzi chiama Testa "ipotizzando che potesse trattarsi di una richiesta di assunzione". E gli dice: "Però lo sai il proverbio della mucca? Se la mucca non mangia non può essere munta".

sabato 6 dicembre 2014

OSTIA, MAFIA: "A TASSONE 30 MILA EURO"

I Carabinieri dei ROS registrano il 16 maggio 2014: «Devi capì, noi il nostro mondo è Gasbarra, non è Bettini. Noi nell’ambito de ste cose, nell’ambito di questa monnezza, pe tenè i voti già semo arrivati a 43 mila euro, eh...Tassone 30, Alemanno 40...europee e questi i 3mila e 550, questo se chiama D’Ausilio perché noi pagamo paghiamo tutti come vedi... fai il bonifico poi io te porto la fattura». Nelle intercettazioni dei ROS dei dialoghi di Salvatore Buzzi e dei suoi collaboratori, il nome del presidente del X Municipio, Andrea Tassone, compare a conferma di quanto riportato nell'ordinanza della Procura di Roma (Tassone ad oggi non risulta ancora indagato).
Tassone da Bologna (da dove rientrerà lunedì) smentisce: "Buzzi, no, non so chi sia", un po' come il sindaco Marino che ha sostenuto di non conoscere Buzzi avendo però ricevuto 30 mila euro per la sua campagna elettorale. Anche qui, per Tassone, un contributo di 30 mila euro che però non risulta nel rendiconto dei contributi elettorali che, per legge, deve essere pubblicato sul sito del Comune di Roma (Tassone è stato eletto presidente del X Municipio al ballottaggio del 9-10 giugno 2013).
Infine, proprio ieri, il X Municipio ha annullato gli appalti alla Cooperativa "29 Giugno" di Salvatore Buzzi, gli stessi che risulterebbero coinvolgere Tassone nelle intercettazioni di maggio 2014.
Insomma, come per Scajola, tutto a insaputa di Tassone che non conosce Buzzi che invece conosce Tassone e dice di averlo pagato, ricevendo in cambio appalti.
Tassone non può negare di conoscere bene Francesco D'Ausilio, uscente capogruppo PD in Campidoglio, marito di Emanuela Droghei, l'assessore alle Politiche Sociali del X Municipio e parte della squadra di Tassone. Supposto che D'Ausilio, citato da Buzzi, non conosca neanche lui Buzzi, almeno la Droghei conosce questa Cooperativa Sociale che lavora nel Municipio presieduto da Tassone? Altrimenti se Buzzi, braccio destro dell'ex-NAR Carminati, diventa così inattendibile, allora vorrebbe dire che sono tutti innocenti, che i Carabinieri dei ROS sono dei dilettanti e che il Procuratore Capo di Roma, Giuseppe Pignatone, ha preso un abbaglio definendo il tutto 'Mafia Capitale'.

venerdì 5 dicembre 2014

OSTIA CRIMINALE: QUANDO LO STATO LASCIA CAMPO ALLA MAFIA

Gaetano Pascale, ex poliziotto della squadra mobile di Roma, nel 2003 era arrivato a mettere gli occhi sulla mafia di Ostia, prima dell’inchiesta Nuova Alba del 2013, ma qualcuno lo ha fermato. A un altro agente è toccata la stessa sorte: Piero Fierro, anche lui oggi è fuori dalla polizia. “Nel 2003 eravamo arrivati alle stesse conclusioni del 2013″ dice a Stefano Maria Bianchi “C’è stato un solo problema: c’hanno fermato. La mafia e la politica dividono lo stesso territorio, o si mettono d’accordo o si sparano. Voi avete mai visto un politico sparato a Roma?”



giovedì 4 dicembre 2014

MAFIA, MUNICIPIO X - I 'VERDI' D'AUSILIO E TESTA




Come per il Presidente del Municipio X, Andrea Tassone (riportato anche da Il Tempo LINK), anche per il l’ex capogruppo PD in Consiglio Comunale, Francesco D’Ausilio, chiediamo spiegazioni del perché compaia nelle intercettazioni di Maggio 2014 rilevate dai ROS a casa di Salvatore Buzzi e delle affermazioni che Fabrizio Testa fa sulla “questione del verde”

I boss raccontano di una telefonata tra Quarzo e D’Ausilio nel quale il capogruppo del Pd direbbe al forzista che «sul verde a Roma stanno i soldi». E in questa occasione secondo quanto riportano i boss Quarzo avrebbe detto a D’Ausilio che per questo campo «io c’ho come referente Salvatore Buzzi della 29 Giugno è il mio referente per tutto il verde di Roma».

  
Il dialogo, è scritto nell’informativa, si rilevava “di particolare importanza nell’evidenziare, ancora una volta, il persistere del legame criminale tra i presenti, finalizzato all’arricchimento dei propri sodali, derivante dall’illecita aggiudicazione di appalti e finanziamenti pubblici”. Nel merito, le parole di Fabrizio TESTA (anche lui come D’Ausilio del Municipio X) “fornivano conferme all’ipotesi investigativa secondo cui anch’egli, per il ruolo rivestito in seno all’organizzazione, percepiva degli utili (“no no io so arrivato per piglia’ i soldi NOSTRI non perché va dagli altri.. io già ero andato.. cioè il milione non mi interessa.. già va da un’altra parte quindi già..”)”.
 
Qualche mese prima, a marzo 2014,  scrivevano i giornali: Fabrizio Testa ex Presidente del Consorzio Calsal Palocco,dovrà rispondere davanti al giudice del Tribunale di Roma del reato di truffa aggravata in concorso” per la questione  riguardante la bonifica della discarica delle ramaglie e delle potature a Palocco.
Secondo il PM, Fabrizio Testa, con il compiacimento del legale rappresentante della ditta Ecoflora2, traeva in inganno i consorziati inducendoli a pensare che le operazioni venissero svolte a regola d’arte. Ma, secondo il giudice, la bonifica non fu mai portata a termine e le operazioni furono avviate “in modo sommario e senza le dovute autorizzazioni”. C'è anche dell'altro: la ditta, pur avendo già riscosso un acconto per effettuare i primi lavori pretese e ottenne, con l'applicazione di un decreto ingiuntivo, all'indomani delle elezioni del nuovo Presidente, il blocco totale dei conti correnti del Consorzio. “I residenti - sottolinea il giudice - furono così costretti a pagare per intero il corrispettivo dovuto alla ditta per il lavoro svolto. In sintesi, il presidente del Consorzio avrebbe permesso alla ditta Ecoflora 2 di realizzare un ingiusto profitto ai danni degli abitanti del quartiere”.
La bonifica della discarica, va ricordato, fu ordinata e periziata dal Tribunale di Ostia dopo che l'area, nel 1994, fu acquisita da Sesto Corvini, il discusso imprenditore ucciso il 9 ottobre 2013 dello scorso anno a Casalpalocco. Fu proprio Corvini a scoprire che la discarica non venne usata solo per il conferimento di rifiuti "verdi" ma di ogni genere. Per la pulizia del luogo, prima che gli atti del Tribunale divenissero esecutivi, furono contattate, dall’allora presidente Testa, tre ditte specializzate ma ad aggiudicarsi l'appalto fu la Ecoflora 2.
Fabrizio Testa è uomo molto conosciuto nel Municipio X, soprattutto negli ambienti politici in modo trasversale, a cui hanno fatto riferimento diversi consiglieri municipali.

Questo è lo stralcio della conversazione che si riferisce ad una gara d’appalto  da 60 milioni di euro tra Testa, Massimo Carminati (ex-NAR e considerato dagli inquirenti il capo della cupola) e Salvatore Buzzi (re delle cooperative e braccio destro di Carminati) :

Salvatore Buzzi:        va bene.. invece siccome c’è Fabrizio.. allora...che ce dici?
Massimo Carminati: (inc) a proposito de d’Ausilio.. de...
Fabrizio Testa:           perfetto...importantissimo...d’Ausilio (verosimilmente Francesco D’AUSILIO: Capogruppo PD, ndr) chiama Giovanni Quarzo (Consigliere Roma Capitale-Presidente Commissione Trasparenza, ndr) e gli dice dice.. dice ..allora ha detto perché adesso sul verde pare che buona parte dei.. degli unici soldi da spende saranno là.. quindi già gli ha detto <è Salvatore..> so che tu spesso vai al Comune lo vedi non c’è problema.. allora coso ha detto gl’ha detto d’Ausilio....ci parlo
Carminati:      ha masticato un pò...
Testa: ha masticato...ha masticato.. sinceramente.. però gl’ha fatto pure da abbocco..
Carminati:      no vabbè ma poi...Gramazio
Testa: noo...poi Fabrizio ha detto.. perché
Carminati:      ah Fabrizio
Testa:  ha detto proprio .....ha fatto il collegamento.. però Giovanni ha fatto quindi meno di...l’ha detto. .dopo 6 minuti che l’ha detto m’ha chiamato m’ha detto so corso m’ha detto sè messo a ride tanto non è che..  che con d’Ausilio c’è il problema.. c’è la questione del verde!>  quindi la questione verde la.. tu.. c’hai la quota di Forza Italia completamente perché lui ha fatto secco Bordoni..ha fatto secco Conti (fonetico)..quindi c’hai proprio la quota di Forza Italia.. c’hai
Buzzi: ok!
Testa: quindi.. che so (inc)  
Carminati:      so (inc)
Testa: pare che sia l’unico.. che sia l’unica diciamo settore dove la (inc) stia mandando dei soldi.. perché c’ha un emergenza non ho capito di che.. di che genere e Giovanni m’ha detto e d’Ausilio pure lui andava sul verde.. chiaramente no su di te ma su qualcuno che lavora con d’Ausilio.. perché d’Ausilio dice ..(inc) verde chiaramente te s’é ritrovato.. te s’é ritrovato a te immediatamente e indirettamente a me ha sbandato un po’.. però io ho incontrato uno siciliano pieno de forfora che è l’assistente de d’Ausilio..
Buzzi: Gerryyy...come se chiama? ..Gerry
Carminati:      già uno che se presenta male